Seguendo percorsi diversi si può giungere, assieme, alla stessa meta.
E se il viaggio è un continuo incrociarsi, (con)fondersi, contaminarsi, sporcarsi per poi saper pulirsi. Così il tragitto diventa più divertente.
Ecco allora che tratto, (di)segno e tipografia seguono percorsi a tratti paralleli, a volte convergenti, confinanti: territori di frontiera che per questo hanno in comune quel lembo di "terra" che unisce, proprio perché segna il loro con-fine.
E, per chi può vederla, ecco la magia del nostro oggetto, che influenza il procedere del progetto... facciamo tutti più cose contemporaneamente...
Ci siamo mossi tutti insieme, come una scolaresca nel giorno della gita tanto attesa...
Sperimentiamo.
Come chi prova per la prima volta il nostro oggetto, vogliamo "vedere l'effetto che fa".
E allora ecco che il mezzo per la sperimentazione, il corpo, si sviluppa secondo modalità sconosciute.
Qualcuno vuole provare? non è doloroso...o forse si?
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